DI COSA SI OCCUPA TERMORESTORE?
- Erogatori d’acqua microfiltrata (fredda, temperatura ambiente, calda e gasata);
- Filtri;
- Addolcitori;
- Osmosi inversa.
- Impianti di riscaldamento alta temperatura;
- Impianti di riscaldamento bassa temperatura;
- Impianti idrici.
- Impianti di recupero acque piovane;
- Impianti di recupero acque grigie.
- – TRATTAMENTO PRIMARIO
– TRATTAMENTO SECONDARIO
– IMPIANTI COMPLETI
Trattamento acque potabili
L’acqua che arriva nelle nostre case è controllata, analizzata e, quando necessario, purificata e disinfettata ed è quindi potabile e pronta al consumo.
Tuttavia, negli ultimi anni è aumentato l’utilizzo domestico di sistemi di trattamento, sia per una questione di gusto – specifiche preferenze organolettiche – sia perché si vuole allungare il ciclo di vita dei rubinetti e degli elettrodomestici connessi alla rete idrica, ad es. prevenedo l’eccesso di calcare nelle tubazioni. Non ultimo, cresce la sensibilità dei consumatori per la riduzione del numero di bottiglie di plastica da smaltire.
Quando il sistema di trattamento dell’acqua è collegato alla rete idrica si parla di sistema “in pressione”, mentre quando il trattamento dell’acqua è scollegato si parla di sistema “a cascata”, dove l’acqua viene filtrata per gravità, come nel caso di caraffe o bottiglie con vari tipi di filtri, e dove materiali e costituenti il sistema di trattamento sono soggetti alla normativa MOCA.
Quali accorgimenti può avere il consumatore
Se parliamo di sistemi di trattamento, è necessario sapere che utilizzano diverse tecnologie: filtri meccanici, membrane ad osmosi inversa, membrane, filtri UV, filtri a carboni attivi (usati, in particolare, per eliminare torbidità e possibili odori e sapori causati dalla presenza di cloro), ecc.
Per scegliere il sistema di trattamento dell’acqua più adatto, il consumatore deve innanzitutto capire che tipo di acqua esce dal rubinetto di casa (informazioni facilmente reperibili sui portali delle aziende incaricate del servizio idrico locale) e quindi individuare il sistema di trattamento in base alle qualità organolettiche che desidera o in base ai parametri che si vogliono modificare (es. meno cloro, meno calcare, ecc).
Inoltre, il consumatore può capire se il produttore ha realizzato un prodotto tecnologicamente idoneo e igienicamente sicuro fin dal packaging esterno. Un sistema di trattamento dell’acqua – una classica cartuccia a carbone attivo o una caraffa – deve per legge riportare all’esterno le corrette indicazioni d’uso, i requisiti minimi di utilizzo e la tabella riassuntiva di quelli che sono i parametri direttamente modificati dal sistema di trattamento. Eventuali affermazioni, i richiami alle proprietà del sistema – ad es. “toglie l’odore di cloro” o “riduce il calcare” – non hanno alcuna validità se non c’è la tabella riepilogativa dei parametri direttamente modificati. La regolamentazione italiana, il DM 25/2012, richiama, infatti, il Codice del Consumo in modo che siano date al consumatore le corrette informazioni, avvertenze e indicazioni per le modalità di utilizzo già sulla confezione e non solo nel manuale interno.
REGOLE PER IL TRATTAMENTO DELL’ ACQUA
- L’acqua è un alimento e va trattata come tale.
- Gli apparecchi per il trattamento dell’acqua devono essere idonei secondo le norme MOCA – Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti.
- Prestare sempre attenzione alle condizioni di utilizzo e al “fine vita” di filtri e cartucce.
- Scegliere sempre un prodotto di qualità come garanzia di sicurezza per la tua salute.
- L’acqua che arriva nelle nostre case è potabile e sicura: scegliere di trattarla è una questione di gusto personale.
DISINCROSTAZIONE
IMPIANTI
ALTA TEMPERATURA
L’acqua è il liquido che circola nei nostri impianti di riscaldamento e nei nostri termosifoni, si usa l’acqua essenzialmente perchè a basso costo e facilmente reperibile. Ma l’acqua così com’è, presenta alcune proprietà chimiche che non sono l’ideale per questa applicazione. Per avere il liquido ottimale basta “trattare” l’acqua che c’è nei nostri impianti.
Il “trattamento” dell’acqua consiste semplicemente nell’aggiungere una modica quantità di un prodotto specifico. Il trattamento dell’acqua di un impianto di riscaldamento deve essere preceduto da un efficacie lavaggio dell’impianto stesso, eseguito con prodotti chimici adeguati.
QUANDO?
Il lavaggio dell’impianto ed il successivo trattamento dell’acqua può essere effettuato in qualsiasi momento, e diventa obbligatorio quando si installa una nuova caldaia, sia su impianto preesistente che su impianto nuovo.
PERCHÈ?
Vi sono tre ordini di motivazioni per procedere con il lavaggio dell’impianto ed il successivo trattamento dell’acqua:
1. Prevenire o risolvere i problemi per l’impianto e per le caldaie, soprattutto a condensazione. I problemi sono quelli derivanti da:
– corrosioni, generalizzate e puntiformi,
– depositi di calcare e incrostazioni,
– formazione di alghe (per impianti a pannelli radianti, e basse temperature).
2. Ottemperare ai requisiti legislativi: DL 195 (05) e DL 311 (06) resi attuativi dal DPR 59 (09), che all’articolo 4 comma 14 indica chiaramente l’obbligatorietà di questo intervento.
3. Risparmiare denaro: questo intervento fa risparmiare denaro sia direttamente in termini di combustibile, sia aumentando la durata e l’efficienza dell’impianto, e riducendo le necessità di interventi di manutenzione. Sebbene sia difficile calcolare con precisione l’entità del risparmio, date le numerose variabili in gioco, alcuni studi indicano che, con un trattamento ben eseguito e con prodotti idonei, si risparmia, come minino, il 2.5% di combustibile, ma si può arrivare anche al 10% ed oltre, se si partiva da un impianto molto sporco.
BASSA TEMPERATURA
La pulizia del riscaldamento a pavimento è molto importante, sia per garantire un perfetto funzionamento della struttura che per un fattore puramente tecnico; infatti, serve a minimizzare i consumi di combustibile, oltre che a favorire la diminuzione delle emissioni atmosferiche, ottemperando quindi a degli obblighi di legge ben precisi.
Per la pulizia delle alghe, in commercio esistono delle apparecchiature e dei prodotti specifici; ci sono. infatti, diversi strumenti di ultima generazione in grado di ottimizzare il risultato.
Volendo sintetizzare su come pulire dalle alghe il riscaldamento, vale la pena citare due tecniche:
- quella che prevede l’uso di una pompa esterna
- l’uso di circolatore, un apposito strumento incorporato nel pavimento stesso
Utilizzo di una pompa esterna per la pulizia dell’impianto di riscaldamento a pavimento
Se dunque la tipologia di riscaldamento a pavimento prevede l’uso di una pompa esterna, il lavoro va eseguito da tecnici specializzati, da convocare quando è necessario. Nello specifico, consiste in un’opera di manutenzione semplice e veloce, dove la temperatura di sterilizzazione agisce in modo elevato, ma comunque non superiore agli 85 gradi centigradi. La pompa inoltre ha una capacità di ben 50 litri, il che significa poterla usare su ampie quadrature, ed inoltre resiste benissimo agli acidi necessari per distruggere le alghe. Nell’insieme la procedura di intervento è piuttosto semplice; infatti, per prima cosa con la pompa si svuota del tutto l’impianto, dopodichè con la stessa si provvede ad inondarlo, aggiungendo il quantitativo necessario di acido dissolvente per le alghe. In riferimento a queste ultime, vale la pena aggiungere che, negli impianti a pavimento, le temperature piuttosto alte ne favoriscono l’insorgere, per cui il lavoro descritto in sequenza diventa indispensabile. L’intervento tuttavia può essere anche effettuato con delle tecniche fai da te, ossia acquistando la pompa e tutta una serie di prodotti e filtri forniti dal brand produttore. Indipendentemente dalla scelta, è importante sapere che se ben eseguito, il lavoro può essere garantito anche per una decina d’anni, il che significa proteggere anche l’impianto stesso per il medesimo periodo.
Utilizzo del circolatore per la pulizia dell’impianto di riscaldamento a pavimento
Parliamo adesso della pulizia delle alghe dall’impianto di riscaldamento attraverso il circolatore, preventivamente installato all’atto della posa del riscaldamento a pavimento insieme alle condotte. Il circolatore, seppur definito meno efficace rispetto all’azione manuale della pompa, si rivela comunque funzionale, ma tuttavia è doveroso aggiungere che il tempo di lavorazione si allunga sensibilmente, tanto che, a volte (ciò dipende dalla quadratura dell’impianto), si arriva a anche a dieci giorni prima di terminarlo.
Usare quindi i prodotti e gli apparecchi giusti, e soprattutto affidarsi all’esperienza di tecnici specializzati, significa effettuare interventi di manutenzione ordinaria per la pulizia del riscaldamento a pavimento, quindi con un minimo esborso economico, oltre che a minimizzare notevolmente i consumi di combustibile.
IDRICO
SANITARIO
Ci occupiamo di pulizia e lavaggio di impianto idraulico coinvolgendo l’impianto sanitario per un miglior risultato.
Questo intervento si rende necessario quando:
- Lo scaldabagno o la caldaia funzionano male
- Si nota poca pressione dell’acqua
- Si nota poca acqua calda
- Malfunzionamento degli impianti di scarico
- Le tubature sono intasate da calcare o incrostazioni
La pulizia dell’impianto idraulico prevede da parte di noi idraulici di intervenire sulle tubature pulendole, scollegando i sanitari o le chiavi di arresto.
Qualora il lavaggio delle tubature non risulta efficacie e risolutivo, viene effettuato un lavaggio chimico dell’impianto.
Il lavaggio chimico è una tecnica che consiste nell’introduzione di una pompa esterna specifica all’interno dei tubi, viene prima svuotato l’impianto idrico.
Questa procedura e grazie anche alla soluzione chimica che viene introdotta nelle tubature, permette di eliminare il calcare, ossidi ed eventuali residui di sporco, senza intaccare le tubazioni.

INCROSTAZIONI DI CALCARE O RUGGINE NELL’IMPIANTO??

ALGHE E FANGO NEI CIRCUITI??